Cos’è l’Arteterapia

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 — A cura di: Bertulli Annalisa —

L’arteterapia è una terapia non verbale che ha l’obiettivo di sviluppare il potenziale creativo per permettere all’individuo di adattarsi all’ambiente, utilizzando le risorse di cui dispone. La sua finalità generale è quella di far sperimentare benessere attraverso il processo creativo. È quindi un trattamento terapeutico che utilizza l’espressione creativa come principale mezzo di espressione, comunicazione ed elaborazione, che ha lo scopo di promuovere la salute avvalendosi dell’utilizzo dei materiali artistici (pastelli, matite, acquerelli, tempere, crete, plastilina, ma anche materiali non convenzionali come sabbie, farine, terre, materiali naturali e di recupero…).

La specialità dell’arteterapia risiede nell’utilizzo dei materiali e del processo di creazione di immagini quali mediatori della comunicazione non verbale nella relazione, per promuovere nell’individuo e nel gruppo il cambiamento e lo sviluppo di risorse sul piano espressivo e relazionale.

Insomma fornisce ai fruitori un canale comunicativo alternativo, più spontaneo, immediato e soprattutto più vicino al loro essere e li incoraggia ad esprimere le loro emozioni manifestandole nell’espressione artistica.

Scoprire i diversi materiali, sperimentarli liberamente in una maniera sostanzialmente libera e giocosa, può portare i partecipanti all’attività al riconoscimento di un proprio segno, simbolo, forma, stile e, forse, di una propria identità.

L’atto del creare aiuta ad esprimere, a pendere coscienza, ad affrontare, a “rimettere in ordine” i pensieri, le ansie, lo stress che la vita di oggi ci porta a provare. A qualsiasi età.

Compito dell’arte terapeuta è proprio quello di creare le condizioni perché l’accoglienza, l’empatia, l’assenza di giudizio e una relazione sana e stimolante con l’altro vadano a sostenere l’individuo garantendogli un luogo sicuro dove potersi esprimere in libertà e sicurezza.

Non c’è nessuna aspettativa o richiesta al partecipante di essere bravo in arte o di avere una precedente esperienza al fine di trarre beneficio dai laboratori poiché si osserva e analizza il processo artistico, e non il prodotto che ne risulta, ai fini della comprensione del mondo interno del Paziente e allo scopo di favorire il cammino verso la risoluzione dei conflitti.

Il laboratorio è un ambiente protetto adeguato ai bisogni espressivi dei partecipanti.

Non ci sono valutazioni estetiche e neppure interpretazioni in chiave psicologica. Tutti gli incontri si fondano espressamente sull’assenza totale di giudizio da parte dell’arte terapeuta e degli altri partecipanti all’incontro.

In questo luogo ognuno di loro può mettersi in gioco in completa libertà ed assenza di giudizio, esplorando le proprie capacità creative, sperimentando a livello sensoriale, scoprire preferenze e appagamenti. Sentirsi creativi rafforza l’autostima e il senso di identità.

In quanto luogo garante, permissivo e rassicurante, il laboratorio concede contemporaneamente lo stimolo a sperimentare e l’invito all’osservanza graduale ed appropriata del rispetto di sé, degli altri e dei limiti.

Tramite il gioco e la sperimentazione è possibile creare necessarie esperienze strutturanti dell’identità, rafforzare l’immagine positiva di sé e la fiducia nelle proprie capacità che sono le basi per operare sulla realtà e per vivere una vita di relazione soddisfacente.

l’Arte Terapia viene applicata anche in situazioni dove l’approccio riabilitativo è primario (deficit motori di varia natura, coordinamento oculo-motorio, motilità fine della mano, problemi cognitivi…) e, grazie alla sua particolare caratteristica di terapia non verbale, in situazioni do ve è necessario lavorare su un trauma psicologico.

Con l’arteterapia, infatti, si può “mettere da parte” il verbale e lavorare solo tramite le immagini: quando ciò che è interno viene portato all’esterno tramite la creazione di un’opera, l’immagine esterna può stimolare, di riflesso, la formazione di nuovi collegamenti e nuove immagini interne che possono, col tempo, andare a modificare quella originaria, elaborando il trauma.